***Nota: in questo articolo utilizzo la parola “donna” e il femminile dal punto di vista grammaticale, ma, quando uso questi due strumenti linguistici, voglio includere ogni soggettività, persona, individuo che non si riconosca o non voglia riconoscersi nella limitata, inutile e violenta dicotomia di genere femminile/maschile. Per questo motivo, al posto del suffisso finale di parola, troverete la "x" come forma neutra e inclusiva.
Nella prima parte ho parlato delle più grandi paure che una donna* che viaggia da solx possa avere…la violenza maschile sulle donne, la violenza di genere, le molestie, l'omolesbobitransfobia. Raccontavo che non esistono paesi dove si possa essere “al sicuro” perché il maschilismo e la violenza sulle donne, le persone trans e le soggettività non binarie, non hanno né patria né colore, ma sono disseminati ovunque.
Quando ho viaggiato in Perù, notavo la differenza tra i momenti in cui mi spostavo e rimanevo sola e quelli in cui ero insieme al mio compagno di viaggio: quando ero con lui, gli uomini mi guardavano e si avvicinavano di meno e non mi molestavano, ma io non volevo dover andare in giro con un “maschio” per sentirmi più al sicuro. In Brasile e in altri paesi dell’Abya Yala (così si chiamava il Latino America prima della colonizzazione), ci sono delle reti di donne e soggettività non binarie che accolgono le viaggiatrici solitarie affinché trovino un posto safe, tranquillo e che le rispetti. Per contattare queste reti bisogna accedere a dei gruppi su facebook e per farlo è necessario rispondere a delle domande finalizzate a evitare che possa entrare a farne parte chiunque, soprattutto uomini pericolosi, machisti, violenti o semplicemente stronzi.
Quindi non fatevi frenare dalla paura di essere aggreditx o rapinatx…è ovvio che in alcuni paesi questi rischi siano all’ordine del giorno e che la corruzione della polizia sia ancora più sistematica, ma si può imparare a viaggiare affidandosi alle persone del posto e capire come muoversi e a chi rivolgersi. Per questo motivo è molto confortante andare in un luogo dove si conosca almeno una persona, oppure un’amicx di amicx, che possa essere un punto di riferimento da contattare in caso di bisogno. Non bisogna negare i pericoli, ma saperli gestire. Altre persone ci vivono, quindi dovremmo essere in grado di viverci anche noi, immagino, o almeno potremmo provare sulla nostra pelle com’è vivere in un luogo che può essere più ostile di quello al quale siamo abituate. Nasciamo in luoghi, città e paesi molto diversi tra loro, e non lo abbiamo deciso noi.
Come fare a fidarsi?
Ci si può sbagliare, perché alcune persone sanno manipolarti e ingannarti, altre sono imprevedibili oppure vogliono qualcosa in cambio. Affidarsi al proprio istinto e spirito di osservazione è un inizio, molte volte si può prendere un abbaglio, ma la capacità di riconoscere le persone e come sono fatte e di distinguere parole e azioni sincere da quelle sospettose si impara facendosi strada nella vita.
La prima regola è fidarsi di e contare su noi stessx, poi lx altrx, perché nonostante le mille persone che ci circondano, non sai mai cosa potrà succedere, un giorno ci sono e l’altro scompaiono, ci tradiscono o si rivelano diverse da come si presentavano. Il mio consiglio, sulla base di molte sbandate, è che se una persona ti sembra riflessiva, matura e non ha fretta di volersi fidare di te e rapportarsi con te a tutti i costi, è perché prima vuole conoscerti meglio, e potrebbe essere degna di fiducia.
Per quanto riguarda la mia esperienza, essere una chiacchierona e una persona molto socievole e aver conosciuto molte persone, mi ha permesso di avere sempre un aggancio nel paese dove andavo, qualcunx che conoscevo o che conosceva qualche amicx, che mi avrebbe ospitata o aiutata nel caso avessi avuto bisogno. Raccontarsi e condividere le proprie storie e avventure è importante perché puoi incontrare chi ti può dare un consiglio utile o passarti il contatto di una persona fidata nel posto dove andrai. Attenzione però a non condividere, durante il viaggio, troppi dettagli dei tuoi piani se non ti senti in un safe space.
Viaggiare da solx ti espone sicuramente a più pericoli e potresti ritrovarti in situazioni dove ti sentirai minacciatx. È normale avere paura, è un mondo violento e governato dal patriarcato e dal machismo, ogni giorno si sentono storie terrificanti. Proprio per questo i collettivi transfemministi, in tutto il mondo, lottano per resistere, fermare l’oppressione e cambiare radicalmente questa cultura. Ci sono delle cose da tenere a mente e anche degli oggetti che possono essere utili. Avere un coltellino o le chiavi di casa in mano, per esempio, ti pone in un atteggiamento di attacco e difesa nel caso ti trovassi in una situazione incerta o di pericolo e avessi bisogno di sentirti pronta. Credimi, lo saprai già, non è così semplice difendersi e saperlo usare, ma averlo ti farà sentire più sicurx di te.
Un oggetto utile e più facile da usare è lo spray al peperoncino, da tenere in mano se torni a casa di notte da solx o ti sembra di essere in un quartiere inquietante. Non lo usare se tentano di rubarti qualcosa, dagli tutto quello che vogliono, non provare a difenderti, non sai chi hai davanti, e potrebbe essere più pericoloso e matto di quello che sembra, potrebbe avere un’arma o agitarsi e farti del male, quindi non opporre resistenza. Portati anche un allarme assordante: un piccolissimo oggetto con una leva che se tirata fa partire un fischio fortissimo.
Se capisci che non vogliono derubarti ma abusare di te, non ci pensare neanche un secondo, usa tutto quello che possiedi per difenderti e fagli del male per poterti liberare, e poi scappa più veloce che puoi perché lui non si fermerà. Fare un corso di autodifesa, meglio ancora se transfemminista, è una di quelle cose che ti torneranno davvero utili nella vita e che ti faranno sentire più forte, sicurx di te stessx e indipendente se qualcosa ti dovesse mai succedere.
Sembra assurdo doversi dire queste cose, ma è necessario essere prontx a difenderci e attaccare…noi non siamo vittime, siamo guerriere. C’è sempre un numero che puoi chiamare in caso di aggressione (informati, contatta i collettivi transfemministi), e spesso è meglio chiamare quello invece della polizia. Con questo non voglio dirti che non bisogna mai chiamarla, ma quando arrivi, parla con la gente del posto e chiedi loro cosa sia meglio fare.
Ma come faccio a viaggiare senza tanti soldi?
Di privilegi ce ne sono di piccoli e di grandi e ci permettono di vivere più serenamente o almeno senza doverci preoccupare troppo, e i soldi, ovviamente, sono uno di questi… anche in viaggio i soldi fanno davvero la differenza, perché puoi scegliere come e quando viaggiare e dove dormire senza preoccuparti troppo del prezzo e del tuo budget limitato, e di conseguenza ti puoi mettere più al sicuro.
Per questo viaggiare da solx è anche un privilegio: se hai soldi puoi stare certa di poterti tirare fuori da qualsiasi situazione, prendere sempre il taxi la notte per tornare se ti senti in pericolo, prenotare un aereo all’ultimo momento se scoppia un casino e devi tornare, avere un’assicurazione sanitaria o andare in una clinica privata o da un dentista in caso di emergenza. Quindi ovviamente se non hai tanti soldi, ti ritroverai a dover gestire delle situazioni con più difficoltà. Tuttavia, avere pochi soldi, ma molto istinto, ingegno e spirito di sopravvivenza apre delle finestre sul mondo davvero poco convenzionali, grazie alle quali potresti riuscire a cavartela e a risparmiare parecchio.
I soldi devono essere abbastanza. Si può benissimo viaggiare con poco, scegliendo una meta dove si può mangiare molto economico, dormire in ostello o fare couch surfing (dormire sul divano a casa di qualcunx, www.couchsurfing.com o www.hostasister.com che è una rete gestita solo da donne, persone trans e queer) e dove i trasporti non sono cari. Il Sud America e il Sud Est Asiatico per esempio sono mete perfette per chi vuole viaggiare da solx con lo zaino in spalla (backpacking), perché costa poco, e soprattutto perché è semplice conoscere tante persone, con cui condividere, se vuoi, pezzi del tuo viaggio.
Per risparmiare bisogna cercare di dormire spesso gratis (couchsurfing, conoscenze, amaca o tenda nel giardino di un ostello), o in cambio di qualcosa (puoi cucinare, fare una spesa, fare le pulizie) o quasi gratis (ostelli economici, amaca sul tetto degli ostelli -2 € in Marocco-, o nelle case delle famiglie locali, dove di solito si lascia un contributo), comprare il cibo nei mercati e avere sempre con sé qualcosa da sgranocchiare per evitare di arrivare in un posto e non potersi permettere nulla o di ritrovarsi in viaggio senza cibo a delle ore improponibili (e questo succederà se viaggiate con un budget ridotto) senza trovare un posto aperto, evitare di spendere nella movida notturna, usare mezzi di trasporto locali (bus collettivi, treni popolari e pullman) e viaggiare di notte, che oltre a costare di meno, fa risparmiare una notte di ostello.
Devi sapere che se rimarrai a corto di soldi, potrai sempre fermarti da qualche parte a dare una mano (molto utili le piattaforme dove si trova lavoro in cambio di vitto e alloggio, come Workaway o Woofing) o a lavorare, non t’immagini quante occasioni assurde ti potrebbero capitare, solamente parlando con le persone, potresti ritrovarti nel posto giusto al momento giusto.
Oppure, se ti piace la vita on the road puoi darti da fare e inventarti un lavoro che possa darti un sostegno economico, per esempio preparare torte e venderle in spiaggia o nei locali, oppure se l’arte e artigianato sono una tua passione, puoi improvvisare una bancarella, se sei unx fotografx puoi offrire un servizio a un ostello o un negozio, sei una musicista o una ballerina, potrai trovare uno spazio dove la tua performance sarà apprezzata e ricompensata. Lo fanno tantissime persone e in molti paesi, a differenza del nostro, non rischi di farti multare o cacciare dalla polizia, perché è più tollerato.
Come faccio se non parlo bene l’inglese?
Certo…parlare una lingua straniera, come l’inglese, è molto utile ma non è necessario, trovi sempre il mondo per farti capire dalle persone che incontri. In ogni caso, praticamente in tutto il mondo, le persone parlano inglese, francese, portoghese, olandese o spagnolo, perché, purtroppo, secoli di colonizzazione hanno diffuso queste lingue nella maggior parte delle mete di viaggio che potresti scegliere.
Viaggiare da solx è davvero un’ottima occasione per imparare una lingua straniera o per praticarne una che già conosci e vuoi approfondire. Questo perché, essendo da solx, sarai molto più motivatx a fare uno sforzo e a parlare con gente straniera, mentre viaggiare con un’amicx o con moltx amicx rischia di essere una scusa per non lasciarti andare, far parlare sempre quellx che parlano meglio di te o non parlare affatto.
Comunicare in un’altra lingua è una bella esperienza, perché non avendo a disposizione tutti i vocaboli che ci servirebbero, creiamo, attraverso le parole, delle immagini nuove, che verranno percepite, a loro volta, in modo diverso dalle persone di culture e lingue diverse. Gli scambi culturali e linguistici sono potenti e interessanti e ci fanno rendere conto di come spesso ci limitiamo a ripetere sempre le stesse cose e a parlare degli stessi argomenti o a vederli dagli stessi punti di vista. Parlare con persone nuove e usare diversi linguaggi apre la mente e fa esplorare il mondo in maniera molto profonda.
E poi se mi annoio a stare da solx?
Se quello che cerchi è un viaggio interiore e la solitudine, per stare lontanx e disconnessx dal mondo, scegli accuratamente la tua destinazione, perché in molte parti del mondo, sarà davvero difficile non incontrare persone e non farci amicizia, intraprendere pezzi del tuo cammino in compagnia di qualcunx, finire in un gruppo di persone super divertenti con cui avrai voglia di rimanere o da cui sarà difficile staccarsi.
Negli ostelli stile backpackers, è molto difficile che qualcunx non inizi a chiacchierare con te o non t’inviti a mangiare insieme o a uscire o a fare un’escursione. Quindi se sei da solx ma temi di rimanere sempre in solitaria o hai voglia di condividere alcune esperienze o hai paura a farne una da solx, non ti preoccupare!!
Tuttavia, se pensi di non voler essere costantemente circondatx da persone che non conosci o ritrovarti a dover per forza accettare un invito…davvero, non ti fare questo tipo di problemi, perché sei una viaggiatrice solx e indipendente e nessuno ti obbliga a fare delle cose di cui non hai voglia, quindi ogni volta che non ti sentirai di voler condividere o fare qualcosa insieme a qualcunx, dillo e prenditi del tempo per te, ascoltati e fai quello di cui hai bisogno e desiderio. Questa è la VERA LIBERTÀ DI VIAGGIARE DA SOLX, poter sempre decidere come andare avanti e non dover rendere conto a nessunx.
(continua…)
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